A Mariangela.
Ti sento!
Quando arrivi
silenziosa,
mentre si divorano i secondi,
lunghissimi minuti di attesa
legano infiniti mondi.
Ti sento!
Quando arrivi
altera e fiera,
rumorosa, trepidante
nel ghermire
un sogno lungo una vita.
Ti sento!
Nel dolore arcaico,
squassato da lacrime
di speranza,
negli occhi agonizzanti
della mia amica.
Carezzo la notte
non più buia,
sussurrandoti dolcemente
che lei ti attende
trepidante.
Ti sento,
Atropo,
stai recidendo,
soddisfatta,
il suo fragile filo
ancorato a massi di ricordi.
Solo tu
puoi trasformare
tutti i silenzi del suo dolore
in melodie colorate
di versi di pace.
Pure, tu sappi,
che neppure io
vorrei amarti tanto…
ma ti sento
così intensamente…
vicina!
Ti prego,
fa che le sia lieve
varcare
la luminosa immensità
del giardino delle esperidi.
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